sabato 20 febbraio 2016

Recensione: Non riesco a dimenticarti di Penelope Douglas

Nuova recensione!
 
Titolo: Non riesco a dimenticarti
Autore: Penelope Douglas
Serie: Fall Away #3
Editore: Newton Compton
Trama: K.C. Carter si è cacciata nei guai con la legge e adesso è costretta a trascorrere l’estate nel paesino in cui è nata, Shelburne Falls, per adempiere ai servizi utili alla comunità: così ha ordinato il tribunale.
Ma non è l’unica difficoltà a cui deve far fronte al suo arrivo: al nome di Jaxon Trent risponde il peggior tipo di tentazione che si possa immaginare, ed è esattamente ciò da cui K.C. è riuscita a stare lontana fin dai tempi del liceo. Lui però non l’ha mai dimenticata, anche perché è l’unica ragazza a non essere mai uscita con lui e ad avergli detto sempre di no. Jaxon è un tipo pericoloso sul serio, ma tra lui e K.C. l’attrazione è talmente forte che resistere diventa quasi impossibile…
 
 
La mia recensione

Voto: 2 Stelle

Falling Away, Non riesco a dimenticarti, è il libro che doveva chiudere la serie Fall Away di Penelope Douglas, serie di libri companion ma purtroppo a causa di un problema che vediamo sorgere negli ultimi capitoli si aggiunge di un ulteriore libro, ma di questo problema ne parleremo a fine recensione.

Non ho mai amato lo stile dell'autrice americana, fin dal primo libro a cui diedi due stelle, molto probabilmente perché trovo il suo stile narrativo lento e perché non mi piace il modo in cui viene organizzata la trama della storia.

In questo libro i protagonisti sono K.C. e Jax, lei migliore amica di Tate e lui il fratellastro di Jared.
K.C. è la tipica ragazza che cerca di avere tutta la sua pianificata, il bravo ragazzo di buona famiglia che la porterà all'altare, uno stile di vita impeccabile a cominciare dagli abiti, il modo in cui porta i capelli fino alle compagnie che frequenta.
Jax, invece, è il suo opposto, ragazzo ribelle a partire dal suo abbigliamento poco curato, alla sua vita e le attività losche che lo riguardano.
Entrambi i protagonisti sono due anime tormentate, due ragazzi che hanno vissuto un'infanzia traumatica che hanno portato l'uno a cercare controllo e stabilità in tutto e l'altra a cercare un modo di riacquistare la sua vita ribellandosi e lasciandosi andare al lato selvaggio della vita, quello dove non ti preoccupi delle conseguenze ma dove si vive al momento.

La prima parte del libro è dedicata completamente al PoV di K.C che pian piano troverà la strada verso il suo vero essere, la ragazzina che ha nascosto dietro una maschera che non è lei, diventando Juliet, la ragazza dalle azioni sconsiderate, che ama con tutto il cuore e che non ha paura di buttarsi nella mischia per le persone che ama e per il ragazzo che l'ha aiutata a superare il passato e i suoi fantasmi.
Da metà libro in poi i capitoli si alterneranno tra K.C. e Jax, quest'ultimo in gran confusione non solo per i sentimenti che prova per K.C. ma anche per i tormenti del passato che tornano a fargli visita prima del previsto.

Per quanto possa tollerare le 'assurdità', o sarebbe meglio dire le irrealtà della storia in quanto si parla sempre di un lavoro di fiction, non posso fare a meno di pensare che in questo libro sembra tutto troppo lontano da quelli che possono essere i caratteri in grado di portare questo libro ad una descrizione ideale del genere della storia, ovvero, le situazioni descritte non combaciano con la realtà dei fatti di quello che doveva essere il genere narrato, perché a fin dei conti non si riesce a comprendere quale sia il vero carattere che forma il libro, è questo un romance, un dark romance dai risvolti psicologici, un thriller? Io non ne ho davvero idea.
Personalmente credo che l'autrice abbia, anche nei libri precedenti, cercato di creare una storia in grado di attanagliare il lettore e sconvolgerlo, i tradizionali mind fuck, quei libri che ti si incollano addosso non tanto per le situazioni descritte ma per il modo in cui questi trattano la psiche umana dei personaggi, da qui mi vien in mente di citare i libri della Fisher per farvi un esempio. Purtroppo il risultato della Douglas è solo un confuso sentore di un libro che non riesce a trovare la sua collocazione, un libro che vuole essere troppe cose ma che alla fine risulta essere solo un libro mediocre.

Il lato psicologico della trama è accattivante, i protagonisti hanno un passato oscuro che li ha condizionati profondamente, purtroppo il problema è stato rendere entrambi i personaggi problematici determinando l'incongruenza della situazione narrata perché i due ragazzi sembrano distanti anni luce tra di loro, sarà che in questo modo si completano ma non sempre questo funziona nella vita reale.

Purtroppo il problema maggiore del libro è la ripetitività della storia poiché le vicende si evolvo con molta lentezza, e se anche sembra arrivare a qualche minimo progresso le situazioni descritte sono molto simili tra loro: i due protagonisti si vogliano, ma non si tollerano, entrambi pongono l'altro a superare i drammi interiori che li tengono legati al passato, entrambi hanno paura dei sentimenti che provano, e dopo un po' gli elementi scocciano perché sembra un libro troppo uguale ai precedenti della serie, che ripropone gli stessi elementi senza nessuna novità di genere.

La scena romance è, diversamente dal primo libro, e anche rispetto a Rival, molto più esplicita, ed ha anche molto più spazio.

La scena thriller mi sembra troppo benevola, non si può parlare in caratteri 'benevoli' della malvagità, non si può considerare positivo il lato oscuro della vita, la criminalità, solo per determinati aspetti, non si possono introdurre questi caratteri solo perché fungono alla storia e a determinare dei fattori che altrimenti non si saprebbe come risolvere, o si elabora tutto il libro in questo modo o e meglio cambiare strada.

La parte che non ho tollerato di tutto il libro rimane la side story di Tate e Jared che viene messa in crisi, per me per ragioni senza senso. Odio quando gli autori controbilanciano gli esiti di una storia solo per 'allungare il brodo' Jared e Tate non avevano bisogno di un altro libro! La loro storia era bella che finita.

Ora vi chiederete perché a Rival abbia dato 3 Stelle e al primo libro 2 semplice, perché Maddoc è stato l'unico personaggio all'interno della serie che mi abbia attirato e coinvolto emotivamente, un ragazzo con un background più stabile e che fosse facile da amare, seppur anche la sua storia con Fallon sia alquanto discutibile.

Quindi abbiamo un primo libro dove si cerca di far passare il bullismo per una sorta di amore negato.
Il libro 1.5 dove si ripete la solfa del primo libro dal PoV maschile.
Un secondo libro dove si discute di un tabù, quello dell'incesto.
Un terzo libro dove il vero protagonista è la psicolabilità dei personaggi principali.
Il quarto sarà sicuramente un “ti amo ma non ti merito”.

Purtroppo questo libro prende solo 2 Stelle e non so se mi disturberò a leggere l'ultimo libro, almeno si spera, di questa serie.



- A presto Susi 
 


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