mercoledì 16 novembre 2016

Speciale: Terry Brooks - Lucca Comics & Games 2016

Speciale
 
 
 Terry Brooks - Lucca Comics & Games 2016
 
Vi è mai capitato di avere l'opportunità inaspettata di poter incontrare l'idolo della vostra infanzia e fare i salti mortali per incontrarlo? Se la risposta è positiva, vi invito a continuare a leggere questo post!
 
Diversamente da quello che ci si potrebbe aspettare da un'adolescente, la me stessa ragazzina di 15 anni non moriva dalla voglia di incontrare band famose o cantanti ma l'eroe che con la sola fantasia le permetteva di viaggiare in mondo lontani e vivere incredibili avventure attraverso i suoi romanzi. Vivevo nell'attesa che la Rowling scrivesse i seguiti di Harry Potter, assaporare le pubblicazioni di Tolkien e perdermi nelle pubblicazioni di Terry Brooks, che diversamente dagli altri autori di cui andavo matta, aveva una pubblicazione quasi tutti gli anni. Quindi immaginatemi quando scopro dell'opportunità straordinaria di poter incontrare Terry Brooks per un'intervista esclusiva, non potevo rinunciare a un'occasione che ti capita una volta nella vita de è per questo che ho fatto il possibile per trovarmi al Lucca Comics di questo anno.
  
Quella che leggerete di seguito è l'intervista che io e le mie colleghe - Le lettrici impertinenti per Il colore dei libri, Il bello di esser letti e Devilisly Stylish - abbiamo organizzato nei 10 minuti in cui abbiamo avuto l'opportunità di chiacchierare con Terry Brooks, intervista che non si sarebbe potuta realizzare senza la disponibilità straordinaria della casa editrice Mondadori e della coordinazione della favolosa Anna Da Re che si è impegnata al massimo per permetterci di incontrare il famoso autore americano.
 
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  • Cosa ci può del tuo ultimo libro che verrà pubblicato da noi il prossimo anno?
È l'ultimo libro nella serie I Difensori di Shannara. The Sorcerer's Daughter segue La lama del druido supremo e Il figlio dell'oscurità. I protagonisti sono personaggi che già abbiamo incontrato prima ma, dato che tra questo romanzo è il precedente intercorrono molti anni, si tratta di una storia totalmente slegata dalle precedenti della serie.
  • Qual è il cuore di questa storia?
La parte principale del romanzo è costituita dal fatto che due dei personaggi principali si trovano in guai molto seri, tanto che rischiano la vita. Il libro inoltre tratta di una storia d'amore insolita, o forse una normale storia d'amore dopo che ne avrete avuto modo di leggere ma inusuale per me perché si tratta di una storia molto forte ed intensa alla quale è intrecciata una storia d'amore che coinvolge la figlia dello stregone Arcannen Rai.
 
  • Quale è stato l'approccio iniziale dell'adattamento dei suoi libri in quella che sarebbe poi diventata la serie televisiva?
Quello che ti posso dire è che quando mi sono seduto a parlarne con i sceneggiatori della serie all'inizio mi hanno detto che avrebbero iniziato da “Le pietre magiche di Shannara” e che sarebbero rimasti onesti e fedeli alla storia lasciandola così com'è. Ma sapendo come funzionano questo tipo di cose ho detto agli sceneggiatori che avrei acconsentito solo se avessero tenuto il cuore della storia intatto, ovvero che le ossa della storia e tutto ciò che era alla base dei miei libri sarebbe stato lo stesso. Ho acconsentito al fatto che avrebbero potuto scrivere altre cose, perché so che lo avrebbero comunque fatto, chiarendo però che per me non sarebbe stato un problema se avessero aggiunto un personaggio diverso, una differente plotline, un diverso approccio perché penso che sia normale perché c'è una distinzione precisa tra i libri e la serie ed è inutile cercare di mascherarlo perché in fin dei conti la mia storia, quella dei libri, non sarebbe cambiata.
  • Cosa pensa degli elementi che sono cambiati rispetto al libro?
Ad esempio hanno cambiato l'aspetto esteriore di Paranor, molto interessante devo dire, o ad esempio hanno cambiato una scena dove Wil e Allanon devono recuperare il Codex e Allanon punta al muro innescando una grande esplosione. Ho pensato che quella fosse una scena fantastica.
 
  • Può parlarci della sua concezione del processo creativo che lega i suoi libri alla serie?
Penso che bisogna concedere ad ogni scrittore la propria libertà, ovvero, che possa dare sfogo alla propria creatività, questa è la mia filosofia. Ad esempio con le copertine io non metto mano dico semplicemente all'illustratore che se ne occupa “sei tu l'artista, falla nel modo in cui credi sia meglio e cerca di rimanere inerente alla storia in qualche modo, fanne una tua rappresentazione”. In questo modo hanno la possibilità di fare quello che vogliono ma rimanendo inerenti alla storia. Ho imparato questo facendo Star Wars: George Lucas mi disse semplicemente di scrivere il film – La minaccia fantasma - nel modo in cui mi sarebbe piaciuto, io gli dissi di no e lui mi disse che se volevo togliere delle parti del film potevo farlo e che se pensassi di voler aggiungere scene che pensassi non fossero state approfondite abbastanza nel film che potevo farlo. Lui aveva capito che l'adattamento di una qualsiasi storia richiede una libertà di creatività ed io ho fatto lo stesso per la mia storia dicendo di procedere liberamente e vedere cosa ne sarebbe uscito.
 
  • Abbiamo visto come nei suoi libri c'è una forte componente Fantasy ma anche una sorta di atmosfera post-apocalittica. Come è arrivato a sviluppare questo aspetto?
Una delle domande più frequenti che ricevevo all'inizio della carriera era in riferimento all'ambientazione, mi chiedevano “Che mondo è questo?” alla quale rispondevo che non ne avevo idea. Non ho avuto una vera risposta a questa domanda per molto tempo, era un mondo immaginario, fuori dal tempo. Ma quando i lettori mi hanno chiesto di scrivere una “preistoria” del mondo di Shannara ho dovuto pensare a che tipo di preistoria avrei scritto: sarebbe stata una preistoria con dei paletti a cui limitarmi, un posto che conosciamo o un luogo che non conosciamo? Ho deciso di ambientarla in questo mondo. Quella è stata una decisione molto importante ed è così che ho deciso che si sarebbe trattato di un mondo post-apocalittico. 
  • Cosa pensa, invece, della chiara ambientazione post-apocalittica della serie?
I primi libri, soprattutto Le pietre magiche di Shannara non hanno nessun riferimento al mondo post-apocalittico ma MTV, gli studios e gli sceneggiatori hanno pensato che la serie sarebbe stata inserita nel mondo apocalittico fin da subito dicendomi come i lettori avrebbero apprezzato che si sarebbe parlato di una serie fantastica ambientata in questo mondo ma nel futuro. I protagonisti di questo mondo avrebbero poi avuto a che fare che le conseguenze ed è per questo che vediamo il Golden Bridge di San Fancisco, aerei caduti, autobus, treni, tutte cose che hanno un significato nel nostro mondo ma che fa parte di un mondo passato che in Shannara è stato distrutto. Ho apprezzato questo cambiamento ed ho pensato che fosse un ottimo risulto, non ho mai pensato che fosse un pessima idea o che non avrebbe funzionato. 
  • Cosa pensa della realizzazione della serie?
È stato divertente vedere cosa avrebbero portato alla luce e devo dire che mi è piaciuto molto, ho apprezzato tutta la presentazione di Shannara Chronicles, ho avuto la mia opportunità di bocciare delle cose, solo un paio di volte mi sono trovato ad essere in disaccordo, ma nella maggior parte dei casi ho solo detto “fate quello che pensate sia meglio”. Ho pensato che la recitazione fosse buona, mi piacciano gli attori moltissimo, ho avuto l'opportunità di incontrarli tutti, tutte brave persone, un aspetto che ho apprezzato molto, forse se non mi fossero piaciuti la avrei pensata diversamente. È stato divertente vedere come alla fine della stagione tutti gli attori dei personaggi che sono morti sono venuti da me chiedermi “possiamo ritornare?” e mi è dispiaciuto dovergli dire che quando si è morti si è morti per sempre. 
  • Da dove trae le idee per i tuoi nuovi romanzi?
La maggior parte delle mie idee viene dal leggere i quotidiani, non per tutti i miei libri ma la maggior parte, perché mi piace partire da questo mondo, chiedendomi cosa non mi piace e che vorrei vedere diversamente. Dopo aver analizzato questa parte arriva una più complicata parte del processo di scrittura: mi chiedo se posso far nascere una storia da un determinato aspetto che mi ha colpito. A questo proposito poi devi sederti ed iniziare a pensare “se questo accade cosa ne consegue?” e “ne può uscire qualcosa di interessante?” e infine “come arrivare ad una conclusione soddisfacente?”.
So che può sembrare tutto molto vago ma è perché è qualcosa che faccio da più di 50 anni e quando fai qualcosa per così tanto tempo impari a fidarti del processo perché sai che funziona proprio perché lo hai fatto per così tanti anni. 
  • Di cosa pensa abbia bisogno un libro per piacere al pubblico, per funzionare?
Il romanzo deve saper ribaltare le aspettative del pubblico. Penso che il cuore di una storia sia questo, penso che un libro per funzionare abbia bisogno che il lettore si senta coinvolto nella storia, che impari a voler bene ai personaggi per poi arrivare a fine lettura pensando che ne sia valsa la pena per il tempo che si è dedicato al libro come un'esperienza globale e non meramente legata a cosa pensa di come sia concluso il libro.
 
  • Quanto sono cambiate nel corso del tempo le sue abitudini da scrittore?
Una volta scrivevo di sera, mentre ora invece preferisco scrivere al mattino perché non riesce più a concentrarmi dal pomeriggio in avanti. 
  • Uno scrittore che viene letto in tutto il mondo cosa legge nel tempo libero?
Leggo molto fantasy ma apprezzo anche i gialli e thriller. Mi piace molto Pierce Brown, giovane ragazzo che mi considera quasi come un padre.
 
 
 
Sono stati 10 minuti intensi ed indimenticabili di cui serberò il ricordo per sempre!
 
 
- A presto Susi
 


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